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Misurazione della densitometria ossea

Di cosa si tratta

La misurazione della densitometria ossea è intesa come attività di prevenzione e screening rispetto al rischio di fratture per osteoporosi.
L’ultrasonometria ossea quantitativa è una tecnica diagnostica che si basa sulla trasmissione di onde ad alta frequenza attraverso la matrice mineralizzata. Questa metodica trova impiego nello studio dei cambiamenti qualitativi e quantitativi scheletrici determinati dalla menopausa, dall’invecchiamento e da altre condizioni osteopenizzanti. I parametri di studio ultrasonometrici sono indicatori della resistenza ossea e permettono di stabilire la predisposizione del paziente al rischio di frattura osteoporotica al pari della tecnica MOC tradizionale.

L’esame ultrasonometrico si effettua a livello del calcagno, sensibile ai cambiamenti di natura fisiologica, patologica o iatrogena, rispecchiando il

metabolismo osseo sistemico e risultando perciò efficace nella predizione delle fratture osteoporotiche, in particolare a livello dell’anca. Gli strumenti ultrasonometrici misurano la velocità di trasmissione e l’attenuazione degli ultrasuoni attraverso al calcagno al fine di fornire una misura clinica nota come Indice Stiffness: rappresenta il rischio di frattura osteoporotica ed è paragonabile alla densità minerale ossea (BMD) misurata mediante assorbimetria a raggi X della colonna vertebrale o dell’anca.

La valutazione si basa su due parametri:

  • T-Score: è un punteggio numerico che esprime la densità minerale ossea

    (BMD). Il Tscore è la differenza tra il valore di BMD registrato nel soggetto esaminato e quello di riferimento nella popolazione sana nel periodo della vita (circa 25 anni) in cui la massa ossea raggiunge il massimo di crescita e lo scheletro è più resistente e ricco d’osso. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità negli adulti se il T-score è compreso tra +1 e -1 la densità ossea è normale, se è minore di -1 si è in presenza di osteopenia (modesta perdita di minerali, ma campanello di allarme di un possibile futuro peggioramento in osteoporosi) e se è inferiore a -2,5 di osteoporosi.

  •  Z-Score: indica di quanto il valore in esame si differenzia da quello di una popolazione sana di riferimento composta da soggetti dello stesso sesso e della stessa età del soggetto in esame. Lo Z-score è particolarmente indicato per soggetti di età inferiore ai 30 anni.

    Il grafico in cui viene rappresentato il risultato evidenzia le aree di normalità, osteopenia ed osteoporosi, oltre a delle linee di tendenza indicative del possibile sviluppo del parametro all’aumentare dell’età.

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